Lapurla-Awards 2023

Per la prima volta, Lapurla premierà progetti innovativi volti all’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, in due categorie: “Best Practice” & “Best Newcomer”. I progetti possono essere presentati entro il seguente periodo: dal 1° luglio all’8 settembre 2023.

Le seguenti informazioni sono disponibili anche come guida scaricabile:


Introduzione e contesto

Lapurla è stato ideato nel 2017 dall’Università delle Arti di Berna (HKB) insieme al Percento culturale Migros per realizzare spazi di creatività per i bambini da 0 a 4 anni. Questo perché la partecipazione culturale è un diritto del bambino (Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, art. 31) e in questo senso la Svizzera è ancora un Paese in via di sviluppo, soprattutto relativamente alla sua attuazione nella prima infanzia. Al riguardo, Lapurla ha redatto un documento di posizione (position paper) insieme al “Netzwerk Frühkindliche Kulturelle Bildung” (Rete per la formazione culturale nella prima infanzia) (Germania).

Per questo, Lapurla è inserita in un contesto professionale, in uno giuridico e in uno politico. Da questi presupposti risulta un sense of urgency che rende necessario l’avvio di un cambiamento di paradigma educativo e, di conseguenza, un cambiamento nella società.

Nella fase pilota dal 2018 al 2021, Lapurla ha dimostrato grazie a 22 progetti modello in che modo la partecipazione culturale attraverso la formazione estetica funziona fin dalla nascita. È emerso chiaramente che per raggiungere la qualità necessaria non si può prescindere dalla competenza e dalla co-costruzione del personale specializzato nei settori Prima infanzia e Cultura.

In occasione della prima conferenza nazionale a maggio 2021, Lapurla ha fondato una rete alla quale si stanno unendo sempre più persone provenienti dai settori Prima infanzia, Cultura, Cultura sociale, Salute, Famiglia e Affari sociali.

La pandemia da coronavirus ha portato a una maggiore attenzione anche per gli aspetti legati alla salute psichica dei bambini piccoli e di chi se ne prende cura. Per questo Lapurla si rivolge sempre più spesso anche al personale specializzato del settore sanitario. Nel novembre 2022 abbiamo dedicato la nostra seconda conferenza nazionale all’argomento “Lapurla dal punto di vista della promozione della salute”.

Dal 1° gennaio 2023, Lapurla ha assunto la forma giuridica di fondazione dipendente sotto l’egida della Fondation des Fondateurs, ma con un proprio obiettivo autonomo e un proprio Consiglio di fondazione. Strutturalmente, Lapurla rimane agganciata all’Università delle Arti di Berna (HKB).

All’inizio del 2023 abbiamo fondato dei gruppi regionali in cui i membri della rete possono impegnarsi attivamente a livello regionale per le cause che Lapurla porta avanti.

Lapurla è un insieme di persone e di organizzazioni che si adoperano per rafforzare in modo duraturo l’autostima e la forza innovativa delle generazioni future. I membri della rete Lapurla si impegnano a rispettare i seguenti principi professionali, legali e politici, formulati in 10 punti:

#1 Principio di base: Realizziamo spazi liberi creativi per i bambini da 0 a 4 anni.

#2 Principio delle pari opportunità: Tutti i bambini in Svizzera hanno diritto a questi spazi liberi creativi, indipendentemente dalla loro provenienza, dal contesto sociale, dal genere e dal background culturale.

#3 Principio dei diritti dell’infanzia: Tramite il nostro lavoro con i più giovani, contribuiamo all’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia.

#4 Principio della responsabilità sociale: Sapendo che i primi anni di vita sono decisivi per lo sviluppo del bambino, con il nostro lavoro poniamo una solida base per una società paritaria, rafforzando cosi la coesione sociale.

#5 Principio della formazione estetica e culturale: Sosteniamo la creatività nell’infanzia grazie a un’esperienza sensoriale dell’ambiente circostante.

#6 Principio dello sviluppo personale: I nostri spazi liberi creativi sono terreno fertile per coloro che danno forma al futuro e aiutano gli adulti di oggi a ritrovare la loro creatività.

#7 Principio dell’orientamento al processo e della creatività: È più importante il processo creativo del suo risultato.

#8 Principio della molteplicità delle prospettive: In tutto ciò che facciamo includiamo le prospettive individuali dei bambini e degli adulti.

#9 Principio della volontarietà: In ogni fase rispettiamo il principio della volontarietà.

#10 Principio della cultura dell’accoglienza: I più piccoli devono essere i benvenuti ovunque: nei luoghi d’arte e cultura, nell’orientamento politico del nostro Paese nonché a casa e nelle strutture di formazione e di accoglienza.

La ricerca ci insegna che solo offerte di buona qualità hanno un impatto positivo sulla formazione e sullo sviluppo della personalità dei bambini piccoli. Le pari opportunità non sono, quindi, solo una questione di quantità (ogni bambino deve avere accesso alla cultura), ma esplicitamente anche di qualità (ogni bambino deve avere accesso a setting di buona qualità per la sua partecipazione culturale). Basandosi sulla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, su conoscenze scientifiche e sull’esperienza pratica, Lapurla ha quindi stabilito numerose condizioni per ottenere dei risultati e ha elaborato degli strumenti per sostenere il personale specializzato nello sviluppo di un atteggiamento e poi di condizioni quadro adeguati. L’attenzione è rivolta principalmente al COME piuttosto che al COSA.

Sulla base dei due articoli della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia elencati di seguito e in occasione del primo bando di concorso per i Lapurla Awards, Lapurla vuole premiare i setting innovativi che possono essere utilizzati da esempi per mostrare COME raggiungere concretamente la qualità necessaria per l’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. L’obiettivo è quello di sensibilizzare genitori e personale specializzato, promuovendo così ulteriormente il cambiamento di paradigma educativo richiesto da Lapurla. I progetti premiati fungeranno inoltre da ispirazione e motivazione per creare altri setting o migliorare ulteriormente la qualità di quelli esistenti.

I progetti premiati beneficiano di un premio (finanziato dall’Ufficio federale della cultura UFC, iniziativa di promozione Partecipazione culturale), di un apprezzamento e un riconoscimento pubblici volti a ispirare ulteriori azioni.

Per la prima edizione dei Lapurla Awards ci concentriamo su un aspetto più facile a dirsi che a farsi: la considerazione della volontà e del superiore interesse del bambino nel senso di una più ampia interpretazione della partecipazione. Ecco alcune considerazioni basilari al riguardo, che sono esposte nel position paper menzionato in precedenza del Netzwerk Frühkindliche Kulturelle Bildung (Rete per la formazione culturale nella prima infanzia) e di Lapurla sul diritto alla formazione culturale (2021, pp. 7-9):

 

Articolo 12 – considerazione dell’opinione del bambino

Nell’articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia si sancisce che debba essere garantito che l’opinione personale del bambino sia presa in considerazione relativamente a tutte le questioni che lo riguardano. L’articolo 12 non riporta alcun limite minimo di età: “età e maturità” non rappresentano quindi un motivo per limitare il coinvolgimento del bambino nelle decisioni. Ci si interroga piuttosto su come venga coinvolto. Affinché possano prendere in considerazione la volontà del bambino in modo corretto, gli adulti di riferimento devono conoscere le possibilità di espressione corrispondenti all’età del bambino stesso.

 

Spesso si osserva la tendenza degli adulti di riferimento a sviluppare principalmente un atteggiamento premuroso, soprattutto nei confronti dei bambini più piccoli, che include anche un presunto sapere riguardante i loro bisogni e desideri (cfr. Deutsche Liga für das Kind, Fondazione tedesca per i bambini, 2016). L’atteggiamento pedagogico corrispondente, come descritto ad esempio da Loris Malaguzzi, si imbatte in queste riserve e sfide: nella sua poesia “100 linguaggi. Invece il cento c’è”, scritta nel 1990, Malaguzzi descrive il repertorio linguistico dei bambini, evidenziando la varietà della loro arte dialogica e la possibilità di utilizzare tutti gli strumenti espressivi per i processi formativi.

Il diritto a essere ascoltati va ben oltre l’“ascoltare attentamente” e il “lasciar parlare il bambino”. Non basta chiedere ai bambini che cosa vogliano o che cosa pensino. La presa in considerazione della volontà del bambino sancita dell’articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia significa piuttosto che i bambini condividano le decisioni relative alla loro vita e che si trovino così percorsi risolutivi insieme a loro. Il potere decisionale non deve rimanere esclusivamente nelle mani degli adulti che accompagnano i bambini, pur non intendendo all’estremo opposto lasciare tutte le facoltà decisionali ai bambini.

In questo contesto sussistono dei legami con una formazione in senso estetico-culturale: essa può prospettare ai bambini piccoli numerosi scenari e mostrare loro svariate possibilità di recepire l’ambiente circostante con tutti i sensi, scoprirlo, contribuire alla sua costruzione ed esprimersi. Il diritto alla presa in considerazione della propria opinione include così anche il diritto di esprimersi liberamente – “libertà di espressione” (Rete custodia bambini Svizzera / Università delle Arti di Berna, 2017; Kraus, 2019). L’esecuzione di lavoretti secondo un modello rigido così come altre attività principalmente guidate da adulti potrebbero di conseguenza, come da interpretazione in senso stretto, essere intesi come una violazione dei diritti. Le modalità di azione artistico-estetiche hanno quindi un ruolo fondamentale nella formazione culturale. Rendono possibile il coinvolgimento perché creano un riferimento immediato al mondo della vita, sia grazie all’agire e allo sperimentare corporeo e sensoriale sia tramite la scoperta e l’essere toccati (cfr. Rete per la formazione culturale nella prima infanzia).

In riferimento alla relazione tra formazione culturale e partecipazione, Zirfas (2015) formula i tre momenti che seguono:

  • i requisiti partecipativi per la formazione culturale;
  • le possibilità di partecipazione che nascono nella formazione culturale;
  • le capacità di partecipazione incentivate dalla formazione culturale.

In considerazione di tali relazioni così varie ed estese, emerge chiaramente come la formazione culturale precoce possa promuovere sin dall’inizio la partecipazione culturale, sociale e comunitaria. È strettamente legata a questioni centrali della costruzione di una democrazia al passo con i tempi e tratta tematiche quali inclusione, varietà di opinioni e interpretazioni, gestione della diversità e della sostenibilità. Realizzata con grande qualità, la formazione culturale precoce contribuisce in modo concreto e significativo alle pari opportunità nell’educazione e rafforza lo stare insieme (cfr. Rete per la formazione culturale nella prima infanzia). Una pedagogia secondo cui i bambini piccoli devono “essere ascoltati e visibili” presuppone quindi un cambio di paradigma nella formazione che si basa sui principi guida descritti a seguire.

 

Articolo 3 – benessere del bambino

Con il principio del benessere del bambino si intende che l’interesse superiore del bambino deve essere una considerazione preminente in tutte le decisioni che lo riguardano. L’articolo 3 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia sancisce questo diritto offrendo così una cornice di riferimento per l’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia.

In particolare in virtù della dipendenza dei bambini dagli adulti menzionata all’inizio, il principio del benessere del bambino rappresenta una pietra angolare della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia ed è da considerarsi uno dei suoi quattro principi fondanti. In molte situazioni i bambini non hanno la possibilità fattiva di difendere i propri diritti in prima persona e devono affidare il sostegno e la rappresentanza di tali diritti agli adulti (Wapler, 2017, p. 7).

Nell’uso linguistico del tedesco, il concetto di “benessere del bambino” viene per lo più associato al diritto alla protezione e impiegato nel contesto dell’aiuto in casi specifici (cfr. Wapler, 2017, p. 13). Dando uno sguardo alla versione originale inglese dell’articolo in cui si parla di “best interests of the child”, quindi dell’“interesse migliore del bambino”, si evince che il significato del benessere del bambino va ben oltre il diritto alla protezione. Infatti, oltre alla protezione sono in gioco i diritti al sostegno e alla partecipazione e soltanto grazie alla loro interrelazione è possibile parlare di una presa in considerazione globale del benessere del bambino. Allo stesso tempo si evidenzia che il principio del benessere del bambino non contempla appunto (soltanto) il benessere individuale, bensì prevede che vengano presi in considerazione i bambini come gruppo e i relativi interessi (Wapler, 2017, p. 13).

Per la formazione culturale nella prima infanzia ciò significa che il benessere del bambino deve essere preso in considerazione in tutte le fasi dell’offerta formativa e da tutte le persone coinvolte.


Criteri di presentazione Awards

Possono presentare un progetto tutti gli aderenti alla rete Lapurla con sede di attuazione in Svizzera o nel Principato del Liechtenstein. Fondamentalmente, alla rete Lapurla possono aderire in qualsiasi momento tutti i singoli individui, le istituzioni e le organizzazioni che desiderano impegnarsi a favore dei principi e delle istanze di Lapurla.

Lapurla premia i progetti in due categorie:

“Best Practice”
Nella categoria “Best Practice” possono essere presentati progetti che abbiano già maturato almeno tre anni di esperienza pratica interistituzionale e co-costruttiva (la data di riferimento è il termine di presentazione dell’8 settembre 2023). Questi progetti devono essere consolidati e strutturati in maniera sostenibile, ossia continueranno almeno fino alla fine del 2024.

“Best Newcomer”
Nella categoria “Best Newcomer” possono essere presentati progetti in fase iniziale o con meno di tre anni di esperienza pratica.

Lapurla distingue tre setting per la formazione estetica e la partecipazione culturale. Da un lato, tali modelli si focalizzano su un accesso facile e continuo a luoghi di rilevanza culturale, dall’altro puntano a far vivere attività estetiche e culturali nel contesto quotidiano dei bambini da 0 a 4 anni di età. La condizione è che questi setting siano sempre frutto della co-costruzione e siano accompagnati da due partner provenienti dai settori Cultura / Cultura sociale / Prima infanzia (formazione, assistenza, educazione) / Affari sociali / Famiglia / Salute.

Modello “Bambini verso l’arte”
Nell’ambito di questi progetti, i bambini che frequentano istituti per la prima infanzia visitano regolarmente luoghi di cultura insieme alle persone che li assistono e vengono accompagnati attraverso questi luoghi da mediatori culturali. L’obiettivo è fare in modo che tutti i bambini sviluppino un rapporto con un luogo di cultura e con le persone sul posto e che, idealmente, vengano coinvolte anche le loro famiglie.

Modello “L’arte ai bambini”
Nell’ambito di questi progetti gli artisti visitano gli istituti per la prima infanzia e svolgono un lavoro co-costruttivo in loco insieme agli assistenti e ai bambini. L’obiettivo è fare in modo che l’attività estetico-culturale diventi una cosa naturale nella cultura quotidiana e aziendale di tutti gli asili nido e i gruppi di gioco.

Modello “Lapurla Family”
Queste offerte si rivolgono direttamente alle famiglie con bambini piccoli. L’obiettivo è fare in modo che in ogni comune vi siano simili offerte a bassa soglia, note e accessibili a tutte le famiglie.

I progetti di entrambe le categorie e di tutti i setting possono essere presentati tramite il modulo sul sito web di Lapurla entro il seguente termine: dal 1° luglio all’8 settembre 2023.

Una giuria composta da persone esperte nei settori Formazione, Cultura, Prima infanzia, Famiglia, Salute e Affari sociali effettuerà la valutazione insieme alla Direzione di Lapurla. Il Consiglio di fondazione di Lapurla esaminerà la proposta della giuria.

Gli Awards saranno consegnati in occasione della terza conferenza nazionale di Lapurla, venerdì 10 novembre 2023. Il luogo dell’evento sarà l’Università delle Arti di Berna (HKB), Fellerstrasse 11, 3027 Berna. I progetti candidati saranno annunciati entro il 4 ottobre 2023. I progetti candidati dovranno presentarsi al pubblico il 10 novembre. I progetti nominati e premiati saranno documentati sul sito web di Lapurla, resi noti tramite newsletter e sui social media.

I progetti non nominati riceveranno la comunicazione dell’esito entro il 4 ottobre. Sono escluse le vie legali.

L’importo dei singoli premi dipende dal numero di progetti che saranno premiati. Si conferirà una somma complessiva di 15000 franchi. Ogni premio ammonterà a un minimo di 3000 franchi. Lapurla si riserva il diritto di suddividere liberamente la somma disponibile tra le categorie e i setting.

Il premio in denaro viene assegnato dall’Ufficio federale della cultura e dal Percento culturale Migros.


Criteri di presentazione

Come si sa, la teoria e la pratica sono spesso molto distanti tra loro. Anche con questo bando di concorso, Lapurla vuole percorrere nuovi percorsi superando le modalità di presentazione convenzionali: non vogliamo bozze di progetti promettenti né resoconti di progetto privi di contenuti concreti. Vogliamo invece che emerga che ciò che Lapurla rappresenta è effettivamente vissuto anche nella pratica. Per questo motivo calibriamo i criteri di presentazione completamente sul COME anziché sul COSA. Intendiamo quindi vedere come si realizzano concretamente gli elementi costitutivi del cambiamento di paradigma educativo che si vuole raggiungere. E naturalmente dobbiamo anche sapere perché / a quale scopo, da e con chi, con quali strumenti e come viene o verrà attuata/o l’idea o il progetto / setting.

Come indicato nella pubblicazione “Ästhetische Bildung und Kulturelle Teilhabe – von Anfang an!” (“Formazione estetica e partecipazione culturale – dall’inizio!”, Università delle Arti di Berna HKB e Rete svizzera per la custodia dei bambini 2017), gli strumenti qui proposti devono stimolare la discussione interistituzionale e transdisciplinare di personale specializzato dei settori Prima infanzia, Formazione, Arte, Cultura sociale sugli aspetti qualitativi centrali della formazione estetica e culturale nella prima infanzia e sostenerne la comprensione. Attraverso la pianificazione, il monitoraggio, la riflessione e la revisione congiunta dei criteri strutturali, di pedagogia (artistica), legati alla psicologia dello sviluppo e orientati alla creatività, si intende riunire le varie prospettive ed evidenziare il potenziale di sviluppo dei setting per la formazione estetica. Ciò richiede da parte di tutte le persone coinvolte un atteggiamento aperto all’apprendimento e la volontà di mettere (auto)criticamente in discussione lo stato ATTUALE per sviluppare quello DESIDERATO in modo co-costruttivo (cfr. ibid.). Gli strumenti devono quindi aiutare a

  • affinare la percezione delle condizioni quadro adatte ai bambini piccoli e dei relativi fattori di successo e di ostacolo dei processi creativi co-costruttivi;
  • identificare i “punti ciechi”;
  • stimolare una riflessione transdisciplinare su ciò che è stato osservato e percepito, nonché a ricavarne misure per un ulteriore sviluppo.

Gli strumenti sono disponibili all’indirizzo:

Obiettivi dell’idea o del progetto / setting
Quali sono gli obiettivi comuni concreti dell’idea o del progetto / setting? Quali obiettivi specifici vuole raggiungere il partner Cultura / Cultura sociale, quali invece il partner Prima infanzia / Affari sociali / Famiglia / Salute?

Dati di contatto dei/delle responsabili di progetto
Possono essere premiati solo i progetti / setting co-costruiti e affiancati da partner dei settori Cultura / Cultura sociale nonché Prima infanzia / Affari sociali / Famiglia / Salute. Pertanto, sono richiesti i dati di contatto di entrambi/e i/le responsabili di progetto o istituzioni.

Durata e cadenza temporale
Da o a partire da quando si svolge/svolgerà il progetto e fino a quando? Con quale cadenza temporale (numero di ore / giorni a settimana / mese)?

Luoghi dell’evento
Indicare tutti i luoghi in cui si svolge o si svolgerà il progetto.

Gruppi target raggiunti
Qui si può indicare quanti bambini e accompagnatori (educatori, genitori, nonni ecc.) beneficiano o beneficeranno del progetto / setting.

Persone e partner coinvolti
Qui si può indicare chi è o sarà coinvolto nel progetto / setting, non solo a livello operativo, ma anche strategico e finanziario.

Processi di sensibilizzazione
In che modo le persone coinvolte menzionate al punto 6.6. sono (state) preparate all’idea o al progetto / setting?

Scambio e riflessione
Come si riflette e ci si confronta sulle esperienze e sui risultati?

Valutazione
Come viene / è stato valutato il progetto / setting o l’idea?

Ulteriore sviluppo
In che modo l’idea o il progetto / setting è stata/o sviluppata/o ulteriormente sulla base delle esperienze, dei risultati e della valutazione?

Finanziamento
Come viene finanziato il progetto? Quali fondi provengono da quali fonti? Il bilancio deve indicare sia i fondi propri sia quelli di terzi nonché i costi del personale e del materiale.

Comunicazione interna
Come comunicano internamente i rispettivi partner in merito al progetto / setting? Quali canali / formati / media vengono utilizzati a questo scopo? Qui si possono inserire alcuni esempi di mezzi e formati di comunicazione.

Comunicazione esterna
Come comunicano esternamente i rispettivi partner in merito al progetto / setting? Quali canali / media vengono utilizzati a questo scopo? Qui è possibile fornire, ad esempio, link a siti web, social media e newsletter.

«Con i bambini anziché per i bambini»
Le nostre intenzioni sono buone e vogliamo solo il meglio per i nostri figli. Ma come facciamo a sapere cosa vada davvero bene per il singolo bambino? Diciamoci la verità: la codecisione dei bambini ha spesso solo un carattere pseudo-partecipativo. I margini discrezionali dei bambini sono generalmente limitati e la portata delle loro decisioni è irrisoria. Se però creiamo insieme a loro paesaggi educativi che prendono sul serio e sostengono le domande, le esigenze e gli interessi dei bambini, ci rendiamo conto di avere a che fare con persone estremamente motivate e autonome, che sanno superare sé stesse.

  • Descrivere come integrate i bisogni e gli interessi individuali dei bambini nella pianificazione e nell’attuazione del setting.
  • Documentare quanto descritto con testi, immagini, materiale audio e/o video.

«Spazi liberi anziché prescrizioni»
Per essere incoraggiati e responsabilizzati a trovare il loro futuro ruolo nella società, i bambini hanno bisogno di spazi liberi in cui mettersi alla prova e scoprire la loro autoefficacia. Se insistiamo su ciò che devono fare, quando, come, con che cosa e a che scopo, li spingiamo a essere in un certo qual modo eterodiretti. La creatività ha invece bisogno di tanti spazi liberi a livello temporale, strutturale e pedagogico per trovare risposte alle svariate questioni. Imparare insieme gli uni dagli altri apre innumerevoli strade per superare le sfide.

  • Descrivere come create spazi di libertà creativa e fornire esempi concreti.
  • Documentare quanto descritto con testi, immagini, materiale audio e/o video.

«Flessibilità anziché strutture temporali fisse»
I processi creativi raramente sono lineari: per questo occorre molto tempo per correggere gli errori o trovare percorsi alternativi. Tempo per sbagliare, ricredersi, provare in altri modi, magari per ricominciare daccapo. Il percorso verso l’obiettivo può essere molto impegnativo. Ma tanto più grandi saranno la gioia e il senso di autostima quando le difficoltà saranno state superate e si saranno trovate soluzioni individuali o comuni.

  • Descrivere quali strutture temporali flessibili avete creato per consentire ai bambini di immergersi in prima persona nei processi creativi nonché di rimanere sul tema, abbandonarlo e poi riprenderlo.
  • Documentare quanto descritto con testi, immagini, materiale audio e/o video.

«Accompagnare anziché istruire»
“Aiutare troppo non aiuta”, sostiene la ricercatrice tedesca Daniela Braun, esperta in creatività. Invece di adulti che forniscono istruzioni, controllano e giudicano, le giovani generazioni devono avere al loro fianco dei mentori che prendono sul serio le loro idee e tematiche, che pongono domande aperte, che sanno apprezzare le riflessioni non convenzionali, che considerano gli errori delle opportunità e che quando serve sanno incoraggiare. Se guardiamo al suo potenziale anziché alle sue carenze, il bambino si sentirà sempre più competente.

  • Descrivere come accompagnate i bambini nella loro curiosità. Come agite in modo co-costruttivo nel condividere la scoperta, la ricerca e la sperimentazione? Come date spunti impliciti ed espliciti ai processi individuali dei bambini?
  • Documentare quanto descritto con testi, immagini, materiale audio e/o video.

«Processo anziché prodotto»
A scanso di dubbi: con questo non intendiamo sminuire il prodotto, ma affermare che ciò che più conta è il percorso aperto che conduce al prodotto. Per avviare un processo creativo, come impulso basta che sia fornito uno di questi elementi: il materiale (CON CHE COSA), la tecnica o il metodo (IN CHE MODO) o il tema (CHE COSA). Tutto il resto viene da sé durante il processo, le idee nascono in corso d’opera. In tutte le varianti i bambini sono sollecitati a sviluppare approcci risolutivi o modalità di espressione personali. Il risultato non sarà dunque una serie di proposte stereotipate, ma una varietà di realizzazioni individuali. E quanta ispirazione, quando la varietà delle soluzioni diventa visibile, udibile e sperimentabile da tutti!

  • Descrivere come valorizzate ciò che avviene in modo imprevisto e inaspettato nonché come rendete sperimentabili i diversi percorsi di apprendimento tra voi e in riferimento a terzi.
  • Documentare quanto descritto con testi, immagini, materiale audio e/o video.

«Ispirare anziché incitare»
La linea di demarcazione tra incitare e ispirare è sottile. L’elemento importante è sempre il principio della volontarietà. Gli impulsi che provengono dall’esterno (ad es. tramite materiale, spazi, infrastruttura o metodi) sono considerati un’opzione o un’offerta. Non esiste più la frase: “Allora, adesso facciamo tutti un…”. Spiegare ai bimbi come fare qualcosa e aspettarsi che seguano le istruzioni degli adulti sono principi che appartengono al passato.

  • Descrivere come suscitate la curiosità dei bambini e come garantite le varie opzioni di accesso e di scelta. Come attuate il principio della volontarietà nelle diverse fasi del progetto e del setting?
  • Documentare quanto descritto con testi, immagini, materiale audio e/o video.

«Dare l’esempio anziché spiegare»
Più prescrizioni diamo, più dobbiamo spiegare. Se tuttavia mostriamo di avere noi stessi un atteggiamento di curiosità verso il mondo, non forniamo ai bambini una ricetta da seguire, ma cerchiamo insieme a loro qualcosa di avvincente in modo co-costruttivo. Per questo è necessario che anche gli adulti partecipino con spirito di ricerca all’esplorazione e alla sperimentazione del nuovo. Scoprire che anche gli adulti non hanno mai finito di imparare ha un effetto incoraggiante. E in materia di strategie non convenzionali gli adulti hanno molto da imparare dai bambini.

  • Descrivere come voi in prima persona seguite la vostra curiosità e come riuscite a portare i bambini a condividere con voi l’esperienza della scoperta senza dover dare troppe spiegazioni.
  • Documentare quanto descritto con testi, immagini, materiale audio e/o video.

«Curiosità anziché routine»
Se gli adulti si avventurano sistematicamente con i bambini in terreni sconosciuti da esplorare, motivano le giovani generazioni a trovare strategie di adattamento creative. Dunque non c’è niente di giusto o sbagliato, ma ci sono innumerevoli possibilità. E non ci si annoia mai.

  • Descrivere ciò di cui voi avete bisogno e cosa vi permette di mantenere il setting stimolante anche per voi adulti.
  • Documentare quanto descritto con testi, immagini, materiale audio e/o video.

«Continuità anziché esclusività»
Per interiorizzare la creatività come capacità di strutturazione della propria vita e competenza per risolvere i problemi (Braun), non basta realizzare occasionalmente qualche progetto. Invece l’apprendimento passa sostanzialmente per la partecipazione ai progetti. Sia per i bambini sia per le persone adulte di riferimento, coinvolgere gli artisti nei progetti fornisce un’ispirazione nuova e originale, concretizzabile anche artisticamente. La premessa è costituita da strutture trasparenti e tempistiche flessibili. Lo stesso vale anche per le visite ai luoghi di cultura: solo se i bambini hanno la possibilità di esplorarli regolarmente saranno in grado di instaurare una relazione con questi luo-ghi e il loro personale. Per avere un effetto duraturo, la partecipazione culturale ha bisogno di conti-nuità.

  • Descrivete come garantite questa continuità nella vita quotidiana.
  • Documentare quanto descritto con testi, immagini, materiale audio e/o video.

Feedback parti coinvolte
Le voci e le citazioni delle persone coinvolte possono essere inserite qui.

Feedback gruppi target
I feedback e le citazioni dei gruppi target possono essere inseriti qui.

Feedback partner
I feedback e le citazioni dei partner possono essere inseriti qui.

Esperienze più importanti
Quali sono le esperienze più importanti dei partner Cultura / Cultura sociale?
Quali quelle del partner Prima infanzia / Affari sociali / Famiglia / Salute?

Risultati più importanti
Quali sono i risultati più importanti dei partner Cultura / Cultura sociale?
Quali quelli del partner Prima infanzia / Affari sociali / Famiglia / Salute?

Visione
Dove vedete la vostra idea o il vostro progetto / setting tra cinque anni? Che cosa dovrà essere perfezionato da ora a cinque anni?

Desideri
Cosa vorreste che Lapurla facesse in futuro?

Cos’altro dire?
Qui potete scrivere tutto ciò che non avete ancora avuto modo di inserire.


Protezione dei dati e diritti d’autore

Si deve confermare che tutte le informazioni fornite in questo modulo di candidatura sono state riportate in modo veritiero.

Si deve confermare che tutti i testi, le immagini, il materiale audio e video sono stati utilizzati per questa candidatura con il consenso scritto di tutte le persone citate, raffigurate e udibili (nel caso di minori, delle persone a cui è affidata l’educazione). Il modulo da utilizzare per ottenere i diritti di citazione, immagine e audio può essere scaricato dal sito web.

Si deve confermare che Lapurla ha il diritto di utilizzare tutte le informazioni contenute nel presente modulo di candidatura e tutti i file di testo, immagine, audio e video in esso contenuti ai fini della comunicazione e della documentazione dei Lapurla Awards, prima, durante e dopo il loro conferimento e senza limite temporale nonché per il sito web, la newsletter e i social media (Facebook, Instagram, LinkedIn).

Opuscolo e moduli Diritti di immagine (PDF)


Pregustando l’attesa

Non vediamo l’ora di ricevere numerose candidature!

Sappiamo che una presentazione di questo tipo comporta sempre un notevole impegno. Ma sappiamo anche che un tale processo mette sempre in moto molte dinamiche positive, migliorando le idee e i comportamenti professionali. Crediamo quindi fermamente che in ogni caso valga la pena affrontare una sfida del genere. Soprattutto quando si tratta di far crescere il proprio lavoro pionieristico portandolo a un nuovo livello.

In quest’ottica, ci auguriamo di ricevere numerose candidature per poter dimostrare a livello nazionale e non solo che molto si sta muovendo nella direzione della visione di Lapurla e come nella prassi si riesca di fatto a migliorare continuamente la qualità richiesta. Con la vostra presentazione potete contribuire a rendere tutto ciò visibile e comprensibile. In questo viaggio vi auguriamo di vivere molti momenti illuminanti, stimolanti e arricchenti e speriamo che possiate essere tra i candidati alla prima edizione dei Lapurla Awards!


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